Cos’è l’ipocondria?

Posted by CIA CAMISANO | gennaio 2, 2019 | Posts
Oggi parliamo di ipocondria.
Per spiegare che cos’è l’ipocondria, ci si può aiutare con la “Bibbia della psicologia”, cioè il DSM-V, manuale che raccoglie ogni possibile patologia conosciuta.
 
Nel Manuale Diagnostico, l’ipocondria rientra nei disturbi somatoformi (Disturbo da sintomi somatici e disturbi correlati).
 
Innanzitutto dobbiamo dire che l’ipocondria non ha nulla a che vedere con i disturbi psicosomatici. Un sintomo psicosomatico come può essere un mal di testa, mal di schiena o bruciore di stomaco psicosomatico, si può manifestare in una persona completamente sana che però, in quel determinato momento, sta vivendo un conflitto interiore, una frustrazione inespressa o un risentimento. Vi sono poi sintomi psicosomatici conclamati come l’orticaria, la dermatite atopica, il freddo psicosomatico, la psoriasi che sono manifestazione di conflitti interiori ormai cronicizzati.
 
Del tutto diverse, invece, sono le caratteristiche della persona che soffre di ipocondria. L’ipocondria si può manifestare con i sintomi più disparati, esagerati o addirittura allarmanti. Questi sintomi non sono solo frutto di conflitti irrisolti ma si presentano soprattutto quando la persona ipocondriaca prova ad uscire dalla sua zona di comfort o deve affrontare un confronto o farsi carico di responsabilità extra.
 
L’ipocondriaco sperimenta una costante paura di vivere a pieno la vita, di imporsi…. e l’eccessiva preoccupazione del suo stato di salute altro non è che un diversivo per non confrontarsi con la realtà.
Ma quali sono le cause che portano all’Ipocondria?
Chi soffre di ipocondria presenta labilità emotiva, frequenti cambiamenti d’umore, ansia, insicurezza, paura del rifiuto, paura dell’abbandono, paura di non essere meritevoli ecc.
Come molte altre patologie, anche l’ipocondria pone le sue radici in un atteggiamento eccessivamente apprensivo della figura di riferimento. Ciò significa che i genitori, nell’ accudire il piccolo nella prima infanzia, hanno espresso una forte preoccupazione nei confronti della malattia, dell’igiene o del piano fisico, apprensione che il bambino ha captato e ha assimilato fino a manifestarlo in età adulta in risposta a preoccupazioni che nulla hanno a che vedere con la salute fisica. Da adulto diventa quindi un meccanismo di difesa che la persona, abituata ad essere perennemente ed eccessivamente protetta durante l’infanzia, continua a mettere in atto da adulto come forma di protezione.
Come aiutare un ipocondriaco?
Impresa davvero ardua…. La persona ipocondriaca presenta una smisurata apprensione per la sua salute e anche i piccoli malanni possono essere vissuti come vere catastrofi.
E’ importante quindi armarsi di tanta pazienza e instaurare empatia cercando di capire il suo stato mentale. E’ assolutamente da evitare sminuire le sue paure evitando di irritarci quando ci presenta i suoi mille problemi
L’unica cosa che puoi fare è incoraggiarlo a valutare l’ipotesi che i suoi siano sintomi psicosomatici e che per curarli, invece di rivolgersi al medico di base, dovrà rivolgersi a uno psicoterapeuta.
 
Sei un ipocondriaco? Ecco qualche consiglio:
1- Prendi consapevolezza. Cos’è l’ipocondria? Come si manifesta? Quando ti scatta la preoccupazione? Come si manifestano i sintomi? Ricordati che l’ipocondria si acutizza durante  fasi di cambiamento o quando dentro di te senti il bisogno di cambiare una situazione scomoda che stai vivendo da troppo tempo.
2- Lavora sul tuo passato e la tua infanzia. Ripensa alla tua infanzia, vi sono mancanze, dolori sepolti o atteggiamenti che possono aver influenzato l’atteggiamento ipocondriaco che vivi?
3- Fidati degli esperti. Sforzati di accettare i risultati oggettivi che hai avuto.
4 -Cerca soddisfazioni. Molto spesso chi soffre di ipocondria tende a vivere in un ambiente molto chiuso e circoscritto, così da portare al minimo la possibilità di godere di nuove soddisfazioni. Cerca di ritagliarti degli spazi in cui fare ciò che più ti piace.
5- Lavora sull’autostima. Sappi che tutto ciò che rafforza la tua autostima, minimizza le tue fragilità e di conseguenza, tutte le insicurezze legate alla tua salute fisica.
6- Impara a prenderti cura di te, davvero! Prendersi cura di sé non significa passare da uno studio medico all’altro. Da piccolo trovavi sicurezza e conforto nelle attenzioni dei genitori che si allertavano per ogni tuo malanno: oggi sei adulto, puoi contare sulle tue forze e capire che ci sono tanti modi per prendersi cura di sé.
7- Allontana dalla tua vita che ti sminuisce e ti avvilisce
8- Non giudicarti, l’ipocondria nasce anche dal giudizio severo di sé. Le reazioni di autocritica sono invalidanti e amplificano l’ipocondria, innescano la paura (che a sua volta innesca l’ipocondria) e la vergogna (che innesca sensi di colpa e di inadeguatezza).
9- Consulta un terapeuta che potrà aiutarti ad uscirne.

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