SPIEGARE LA MORTE AI BAMBINI

Posted by CIA CAMISANO | ottobre 1, 2016 | Posts

Oggi ho voglia di parlare della morte. Perchè è ormai qualche mese che il mio treenne mi chiede cosa succede quando si è morti, come capita e quando avverrà. E non me lo aspettavo sinceramente.

 

COSA E’ LA MORTE PER NOI ADULTI

Credo che la prima riflessione, prima di passare a parlare con un bambino di questo tema, debba coinvolgere noi genitori. Come viviamo noi un evento luttuoso? Cosa ci succede dentro? Quali sono le emozioni in ballo? Che cosa ci permette di andare avanti con la vita? Sono tutte domande che richiedono un pensiero interno, ossia una capacità di affrontare il proprio mondo interiore e prendere consapevolezza di se stessi con una certa obiettività. Quando ci saremo dati delle risposte, allora saremo maggiormente armati per affrontare la sfilza di domande che ci verranno poste dai nostri piccoli.

 

COME SPIEGARE LA MORTE

Conosco moltissimi genitori che, andati nel panico a causa della richiesta di questa spiegazione, hanno negato la morte stessa. Genitori che hanno continuato a fare finta che il caro defunto fosse vivo per non dover affrontare il dolore del figlio. Questa soluzione, per quanto comprensibile, porta con sè vari svantaggi:

  • il bambino è intelligente: non vedere più il familiare per casa improvvisamente sarà per lui fonte di mistero.
  • Arriverà molto presto il giorno in cui non si potrà più portare avanti questa spiegazione, perchè prima o poi il bambino si scontrerà con la realtà;
  • A quel punto sarà evidente che avete raccontato lui una bugia.

E visto che il bambino è un essere intelligente, intuitivo e che merita il nostro rispetto, credo che invece parlare della morte sia la soluzione migliore. Ricordiamoci infatti che più trattiamo come un tabù questo argomento, più sarà traumatico per il bambino doverlo affrontare. Di fatto la morte è un evento inevitabile, e come tale deve essere spiegato nella maniera più sensibile e delicata possibile.

Sarà sicuramente più facile per dei genitori credenti spiegare al proprio bambino la fine della vita terrena, spiegando l’esistenza del paradiso e degli angeli che ci guardano da lassù. Più difficile invece affrontare l’argomento da atei. Io rientro in questa categoria e davanti al problema ho preferito spiegare a mio figlio che una persona muore solo con il corpo, ma continua a vivere nel ricordo di coloro che l’hanno amata. E che quando ci manca possiamo guardare una sua foto, o fare un disegno per lui/lei, o immaginare che in realtà lui/lei sta dentro ad un pezzettino del nostro cuore e quindi fa parte di noi. Ed è stato per me una bellissima occasione per raccontargli un ricordo felice del defunto.

 

E POI?

Se saremo sereni nella nostra spiegazione, probabilmente il bambino inizierà a fare domande più specifiche. La morte è un evento affascinante, perchè corrisponde al “non essere”. Quindi aspettiamoci domande del tipo: “ma poi cosa succede al corpo?” “e quindi morirò anche io?” “e se muori tu mamma come faccio io?”. Queste sono domande lecite, alle quali molte volte si ha paura di rispondere per non provocare traumi. L’atteggiamento corretto è sempre quello di essere sinceri e ammettere con tranquillità la possibilità di alcune evenienze, che però capiteranno probabilmente quando il bambino sarà adulto e avrà una sua famiglia e quindi tra molti anni.

 

AL CIMITERO, SI O NO?

I cimiteri dei giorni nostri sono perlopiù curati, luminosi e silenziosi. Le lapidi sono arricchite da scritte dorate e foto, fiori e a volte qualche ricordo del defunto. Personalmente credo che sia un’esperienza che il bambino può affrontare fin da piccolo, sempre se il genitore è pronto a rispondere in maniera serena e chiara alle domande che lui gli porrà. Mio figlio, ad esempio, davanti alla tomba del bisnonno ha iniziato a chiedermi dove si trovava in quel momento il suo corpo, perchè la bara era incastrata nella parete piuttosto che per terra, cosa c’era nella struttura piramidale al centro del giardino (l’ossario). Rispondendo sinceramente e apertamente ho placato le sue curiosità e, una volta usciti dal cimitero, è serenamente tornato a quello che più gli piace fare, giocare.

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